"Immaginate
di essere al centro di una sfera e di potervi muovere liberamente
in tutte le dimensioni dello spazio: ora la luce è bianca, ma
fate un passo avanti, e le tonalità assumeranno una pallida
sfumatura di verde, che diventerà sempre più intensa via via che
vi allontanate dal punto di partenza fino a raggiungere il confine
con l'ambiente esterno, le immaginarie colonne d'Ercole dove la
saturazione cromatica è al suo massimo. Tornate indietro,
ripassate il punto di bianco e deviate alla vostra destra, e
conoscerete tutte le sfumature del rosso, poi muovetevi verso
l'alto o il basso, e troverete ogni possibile intensità degli
azzurri, dei viola, dei gialli. Volendo fare confronti, è come
quando le dita del pianista si muovono sulla tastiera: le note
sono sempre le stesse sette, ma quello che esprimono cambia a
seconda della tonalità e del ritmo scelto dal compositore
(allegro, allegro ma non troppo, adagio, adagio maestoso,
eccetera) e dell'interpretazione dell'esecutore. Con il colore il
fotografo ha le stesse possibilità: può giocare sulla
saturazione spinta all'eccesso, sulla combinazione di tonalità
complementari, sul provocare l'occhio dell'osservatore insistendo
sui contrasti o compiacerlo con il sapiente uso dei mezzi toni. E
le possibilità tecniche sono praticamente infinite."
(dalla
Prefazione di Giancarlo Nazari)
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